Confrontarsi con una disposizione dei locali già pianificata, sia a livello di suddivisione muri, sia a livello d’impiantistica, non è, progettualmente parlando, la situazione migliore in cui amiamo operare.
Nei casi in cui (rari, in verità) si manifesta la circostanza d’intervenire in una fase del lavoro parzialmente definito, abbiamo la necessità di moltiplicare gli sforzi, allo scopo di esaltare al meglio la realtà da “vestire”.
È il caso, per esempio, di questo grazioso bilocale.
La principale criticità, osservata durante i primissimi sopralluoghi, riguardava la cucina, eccessivamente schiacciata nel soggiorno.
Problema superato fondendo i due locali: la nostra proposta è nata, dunque, dall’esigenza di non considerare più l’ambiente come un normale open space, ma come una vera e propria area giorno allargata.
A questo scopo, nella cucina (Cesar Maxima 2.2) bianca e luminosissima, affacciata sull’ampio dehors privato, si nota immediatamente l’assenza di maniglie negli arredi, e l’elegante soluzione salvaspazio offerta dal tavolo disegnato da Ozzio Italia, abbinato a sedie Midj.
Una pulizia di linee in grado di accendere, da un lato, la filosofia progettuale e, dall’altro, di fornire gli strumenti creativi necessari a garantire l’autonomia degli ambienti.
Nel piccolo living regna la praticità conferita dal divano Ditre Italia, ma anche del mobile tv, estremamente leggero e pulito, quasi asettico. Opzione che produce un doppio effetto: non appesantisce l’area pur regalando maggiore profondità.
Rispettando i gusti e la personalità della committenza, i colori proposti si alternano tra grigi tenui, bianchi luminosi e il rosa, nuance migrante all’interno dell’appartamento.
Tanta linearità progettuale meritava, però, una rottura decorativa.
Infatti, una ventata di colore dalle note floreali, sprigionata dalla carta da parati (giustappunto, rosa) firmata “Inkiostro bianco”, domina incontrastata sul lato corto della parete living.
Colore che si estende a soffitto, con identica larghezza rispetto alla dimensione della carta da parati, proprio a simboleggiare la connessione esistente tra gli ambienti.
Insomma, un ideale abbraccio capace di spezzare ogni asperità, ma anche di garantire armonia, movimento e ritmo al concept.
Tornando al rosa, a suo modo protagonista del progetto, trova citazioni sia nello schienale del bancone snack in vetro laccato rosa (sgabelli Midj), sia all’interno delle texture fantasia delle sedie, circostanza che dona agli interni un sapore quasi da romanzo dickensiano, seppur riletto in versione contemporanea.
Non mancano, ovviamente, gli spazi contenitivi.
Quindi, armadi nel corridoio notte, nel locale più intimo della casa (gestito con grigi chiari e, ça va sans dire, rosa) e nella master bedroom.
Proprio nella zona notte trova ospitalità, sulla parete della testata letto, una carta da parati marcatamente anni Settanta prodotta da Glamora, decorata con cerchi galleggianti: un gioco che si ripete, volto a rileggere il passato in chiave moderna.
I mobili, e il gruppo notte, sono firmati Battistella 53.
Servizio fotografico a cura di Michele Ranzani.