Quando il lusso guarda “la mer”

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“La mer qu’on voit danser le long des golfes clairs a des reflets d’argent, la mer, des reflets changeants sous la pluie…”

Ci scuserà Charles Trenet se, per l’occasione, abbiamo osato prendere a prestito le parole di una sua celebre canzone, “La mer”, per raccontare la storia di quest’appartamento arrampicato su una scogliera, a strapiombo sul mare, circondato dal fascino emanato da uno dei centri della Costa Azzurra tra i più pittoreschi e incantevoli: Roquebrune Cap-Martin.
Proprio in questo borgo amato da Coco Chanel, Marlène Dietrich e Jacques Brel, a un passo dalla fiaba incarnata dal minuscolo e sfarzosissimo principato di Monaco, si staglia questo piccolo diamante che la proprietà (dell’Est Europa) ha sognato per sé accogliente, raffinato, arioso, dai colori chiari e dal pronunciato gusto francese.

Un progetto che “Sposari Home” ha organizzato in sinergia con altri partner (Spazio Schiatti e Studio Carpinelli) allo scopo di costituire una squadra affiatata e produttiva, esperienza poi rivelatasi cruciale per il raggiungimento dell’obiettivo finale: soddisfare al meglio il cliente.

Lo spettacolo che risalta dalle vetrate è unico: verde e mare a circondare tutto l’orizzonte. Allora proviamo a salire a bordo di questa nave, ipnotizzati da tanta luce e bellezza, perché l’idea d’arredo viaggia proprio in equilibrio tra il desiderio di destreggiarsi tra l’aura magica creata dall’immaginazione di un viaggio per mare e il pragmatismo accogliente dello stile provenzale giocato tra pietra e legno.

In casa dominano bianco ed eleganti boiserie che conferiscono ai locali un tono di sofisticata ricercatezza.

A ricordare i rivestimenti delle barche spicca, a terra, un rovere rosato accompagnato dalla presenza di velluti nei complementi mentre i tessuti rigati forniscono un sapore anni ’30.

In quest’ambiente regale, accarezzati dalla frenetica ritmica di uno swing, ci sembra di scorgere la presenza, accomodati sui divani, di Dick Diver e Rosemary Hoyt, i protagonisti del capolavoro di Francis Scott Fitzgerald, “Tenera è la notte”.
Sia le boiserie sia le porte sono state realizzate grazie alla creatività e al genio degli artigiani brianzoli, falegnami capaci di nascondere, nella zona relax, anche un enorme televisore grazie a un meccanismo elettrificato. Un suggerimento, che la proprietà ha apprezzato, teso a liberare lo sguardo da ogni impedimento visivo verso il mare.

Anche le ringhiere (sia interne sia esterne), frutto del lavoro degli stessi artigiani brianzoli, sono gestite con eccentriche decorazioni somiglianti a “merletti”.

Nel living trovano dimora delle civettuole poltrone Modà che personalizzano gli spazi in armonia  con sgabelli e sedie, della stessa griffe, posizionati in modo da circondare in un caldo abbraccio l’importante tavolo da pranzo.

Il bugnato delle boiserie viene ripreso anche nelle ante della cucina  Cesar, una soluzione che dona continuità con gli altri ambienti della casa.

La zona notte (soppalcata) è caratterizzata dalla presenza di carta da parati firmata “Dedar” intervallata dalle immancabili boiserie. Qui, trova spazio una libreria bifacciale pensata per ospitare, nella parte che si affaccia sul soggiorno, un importante acquario.

Porcelanosa con i rivestimenti (effetto marmo a rievocare il pregiato marmo Calacatta), i sanitari e la rubinetteria ha impreziosito i bagni, profumati con essenze alla lavanda, rendendoli nidi accoglienti senza tempo dove prendersi cura di sé.

Tuttavia il vero segno di vanità all’interno dell’appartamento è rappresentato dalla specchiera di “Spini”, autentico oggetto del desiderio, posta a 4 metri d’altezza. L’imponente struttura proietta la meraviglia del mare nella zona relax. Una presenza tanto viva da confondere chi la abita. Camminiamo sul rovere rosato oppure stiamo passeggiando a piedi nudi sulla battigia tra sabbia e intenso odore di salsedine?
Manca però ancora un passaggio. Infatti, per valorizzare un quadro, è necessaria una cornice adeguata. Dopo Trenet non ce ne vorrà Francis Scott Fitzgerald se azzardiamo una chiusura rubando l’incipit di “Tenera è la notte”.  Un sottosopra che profuma, di spiagge, di mare, di verde. Insomma, di Costa Azzurra.

«Sulla bella costa della riviera francese, a mezza strada tra Marsiglia e il confine italiano, sorge un albergo rosa, grande e orgoglioso. Palme deferenti ne rinfrescano la facciata rosata, e davanti a esso si stende una breve spiaggia abbagliante.

Recentemente è diventato un ritrovo estivo di gente importante e alla moda; dieci anni fa, quando in aprile la clientela inglese andava verso il Nord, era quasi deserto. Ora molte villette vi si raggruppano intorno; ma quando questa storia incomincia, soltanto i tetti di una dozzina di vecchie ville marcivano come ninfee in mezzo ai pini ammassati tra l’Hotel des Etrangers di Gausse e Cannes, otto chilometri più in là…».
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