Per le case di ringhiera, si sa, il tempo sembra non passare mai.
Si tratta di una tipologia di casa molto ricercata sul mercato immobiliare milanese e considerata decisamente alla moda.
Ancora oggi, non senza una certa dose di malinconia, è facile tuffarsi nella meraviglia emanata dai cortili interni, dai ballatoi e dagli appartamenti uniti l’uno all’altro, classici esempi di queste strutture tipicamente meneghine.
D’altra parte, qui, e solo qui, si avverte tuttora quell’atmosfera capace di raccontare la storia della vecchia Milano.
Eppure, “le ululanti topaie” (una gentile carezza offerta da Carlo Emilio Gadda), non erano altro che costruzioni di edilizia popolare, sorte nei primi del ‘900, e un tempo patria riconosciuta, per citare un altro grande della letteratura, Carlo Castellaneta, “di balordi, prostitute, gente di malavita, poiché potevano agevolmente squagliarsela da un’altra uscita”.
E proprio in una casa di ringhiera, presente nel dedalo di vie e budelli del quartiere Isola, che Sposari Home ha totalmente ristrutturato e progettato, un bilocale (45 m² circa), con significativi problemi di suddivisione degli spazi.
Incognite, peraltro, emerse subito, appena varcata la porta d’ingresso.
È stato molto complicato, infatti, approcciarsi a un corridoio troppo lungo, per un appartamento dalle metrature così ridotte.
Per questo motivo, l’imbuto iniziale è stato reso suggestivo, trasformando lo spazio a disposizione in una galleria di colore e luce, esaltata dai colori dei muri, ma anche dalle barre led, pensate a “L”, sia a parete sia a soffitto.
La correzione creativa, dunque, ha rivoluzionato un’area normalmente anonima, in una galleria di luce asimmetrica, impreziosita a terra da un “tappeto materico” in gres Ceppo di Gré.
Secondo problema affrontato, il bagno.
Per evitare un bagnetto con solo mezza finestra disponibile (che peraltro cadeva proprio a ridosso dell’ingresso alla zona notte), lo studio ha optato per una soluzione drastica, ma necessaria: realizzare un bagno cieco, con antibagno in normativa.
Una decisione capace di ampliare la luminosità dell’area giorno, anche sfruttando la luce esterna proveniente dalla camera da letto.
A caratterizzare la casa pensa, soprattutto, l’imponente portale in vetro trasparente (di produzione artigianale), ideale suddivisione tra zona notte e soggiorno.
Una soluzione che non appesantisce il progetto.
Anzi, ne spezza i confini donando ai locali senso di continuità e una maggiore profondità prospettica.
Qui, la zona giorno, dove a terra corre un parquet in rovere prefinito color tabacco, patisce un po’ le dimensioni ridotte della casa. Tuttavia, l’impostazione open space permette tranquillamente di ospitare un accogliente sofà.
Anche la cucina, dai toni scuri e di tendenza (grigio grafite con top tono su tono) è completa e funzionale.
Dotata di ogni complemento necessario (colonna frigo, colonna con microonde incassato, colonna che nasconde completamente la caldaia dell’appartamento e un importante piano cottura), si fonde perfettamente al concept, regalando fascino discreto alla zona conviviale, anche grazie al comodo snack con doppia postazione.
In camera da letto, invece, colpisce subito la carta da parati stilizzata (a tema floreale) che domina la parete principale.
Fronte finestra, invece, è stata ricavata una cabina armadio, chiusa da porte scorrevoli, provvista di lavanderia (con spazio necessario per ospitare una lavatrice sormontata da una asciugatrice).
Le lampade, individuate come complementi decorativi principali, sono firmate Creative-Cables.
Tornando al bagno, il box doccia si caratterizza grazie ai profili e perimetri neri, sfruttati allo scopo di riprendere le tonalità presenti nell’antibagno.
Antibagno dove, a sua volta, convivono un mobile lavandino abbinato a una rubinetteria di tendenza, nera opaca, prodotta da Paffoni.
A terra, e come rivestimento alle pareti, è stato utilizzato un gres effetto pietra Marazzi Ceppo di Gré.
Si tratta di uno spunto che riallaccia il tema decorativo svelato all’ingresso, grazie al lungo “tappeto” ricavato in una sezione di parquet.
Servizio fotografico a cura di Michele Ranzani.