Sregolatezza, eccessi, genio, abbandono, ricerca estetica, solitudine, irrequietezza erano solo alcune delle caratteristiche dei bohémiens, protagonisti del movimento artistico, nato nell’800, in cui confluirono pittori, scrittori e musicisti accomunati da uno stile di vita volutamente anticonformista, indigente e dimesso.
Con le classi meno abbienti, i bohémiens, condividevano anche le scelte abitative, fatte di sottotetti, abbaini e mansarde, realtà meno costose se paragonate ai nuovi alloggi figli del riassetto urbanistico causato dall’industrializzazione ed esploso in Europa nella seconda metà dell’Ottocento.
Oggi, invece, mansarde e sottotetti sono considerati spazi qualificati, affascinanti e ambiti.
È il caso di quest’appartamento (di recente costruzione), luminoso e “total white”, da cui emerge uno spiccato gusto metropolitano.
Si tratta di un progetto in cui ogni opera (dagli impianti idraulico-elettrici, fino all’ubicazione delle porte e la suddivisione delle pareti interne), è stata vagliata minuziosamente.
Il risultato finale è un’abitazione in cui prevalgono eleganza e modernità, peculiarità esaltate dalle linee nette e asettiche con cui “Sposari Home”, in collaborazione con l’architetto Giovanni Mazzacano, ha elaborato il concept d’arredo.
Il tetto a travi bianche, ammaliante e imponente, produce un effetto scenografico seducente sotto il quale si dipana un’importante area open space pensata per ospitare sia la zona living sia la zona dining (separate, all’occorrenza, dal portale in vetro firmato Rimadesio).
La parte soppalcata, invece, è stata trasformata in un piccolo studio che si affaccia sul soggiorno, proprio di fronte alla parete materica (in geopietra), illuminata, posta dietro al divano.
Gli elementi di Bonaldo (tavoli e sedie) regalano stile e raffinatezza alla sala da pranzo, rischiarata dall’intramontabile lampada a sospensione “Taraxacum” di Flos.
La scelta total white non fa eccezioni nemmeno nello spazio dedicato alla cucina, dove le geometriche linee degli elementi “Maxima 2.2” di Cesar, il top in corian bianco assoluto e la cappa firmata Faber, seguono l’idea generale del progetto creando una decorazione armonica. Solo lo snack in appoggio, grazie all’essenza color rovere scuro, spezza il ritmo e dona contrasto cromatico all’ambiente.
A terra, esigenze di praticità manifestate dalla committenza, hanno suggerito l’utilizzo, in tutti gli ambienti, di un gres effetto parquet.
Se le mansarde possiedono un fascino intimo e particolare, molto dipende dalla presenza di vetrate e finestre pensate per risolvere i problemi legati alla luminosità e alla corretta areazione dei locali.
In questo caso, le ampie pareti finestrate hanno agevolato i nostri sforzi.
Una soluzione che ha permesso, mantenendo fermi gli standard di funzionalità ed estetica, di valorizzare e inondare di luce ogni spazio.
Le grandi vetrate, peraltro, rappresentano anche una separazione con l’esteso terrazzo, da considerare a tutti gli effetti come un nuovo living in outdoor.
Non meno elegante è la parte più intima della casa.
I rivestimenti dei bagni, grazie alle lastre “giganti” in kerlite, abbracciano simbolicamente tutti gli elementi presenti. La specchiera illuminata da luci al led di Rifra, rimanda a un design moderno, ma al contempo raffinato, teso a soddisfare le esigenze di funzionalità, relax e benessere sollecitate dalla proprietà.
In conclusione, non possiamo certo considerare questa realizzazione alla stregua della fredda soffitta tratteggiata da Murger nel suo libro “Scene della vita di Bohème” e ripresa in seguito da Giacomo Puccini.
Tuttavia, sarebbe curioso conoscere il parere di Marcello, Rodolfo, Colline, Schaunard e Mimì, sempre stretti dal vincolo indissolubile dell’amicizia, ma in un contesto completamente nuovo, ribaltato.
Lontano da freddo, indigenza e povertà, gli ingredienti che scandivano, invece, il loro vivere quotidiano.
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