L’intramontabile fascino delle case di ringhiera rappresenta un viaggio ambrosiano nel tempo, un tuffo nella memoria capace di emozionare, ogni volta, in modo schietto e autentico.
Eppure la ristrutturazione integrale di quest’appartamento (cui è seguita una progettazione d’interni) nel cuore della Milano rinnovata, s’è rivelata meno agevole del previsto.
A causa, soprattutto, del bagno indipendente, tipica caratteristica delle case “vegia Milan”, con accesso esclusivo dal ballatoio.
Circostanza che ha permesso, da un lato, di ripensare integralmente la disposizione interna degli ambienti e, dall’altro, di annettere il locale più intimo all’appartamento.
Durante gli assaggi della ristrutturazione due “scrigni nascosti” hanno svelato inattesi tesori. Dallo sventramento di una parete, che lo celava, è emersa la prima sorpresa: un arco in mattoni rossi molto scenografico.
L’arco, imbiancato e carteggiato con spazzola d’acciaio allo scopo di esaltarne l’effetto vintage- decorativo, regala movimento, eleganza e fresca dinamicità sia alla cucina sia al living.
La demolizione del soffitto (altezza 270 da terra), ha offerto la seconda, gradita sorpresa. Il soffitto ha portato alla luce delle meravigliose travi in legno, a vista.
Una scoperta inattesa, che il team “Sposari Home” ha interpretato come un invito al rispetto del luogo e della sua storia.
L’intervento sulla struttura è stato meticoloso. Per migliorarne stabilità, solidità e ridurre il consumo energetico grazie a un miglior isolamento termico, le travi sono state pulite, una per una, stuccate e chiuse tra le fughe con piccole fascette di legno.
Le grosse assi, infine, sono state imbiancate per conferire luminosità al locale e, al contempo, aumentare la percezione degli spazi.
La magia dei primi del ‘900 rivive, anche a terra, grazie al parquet rovere decapato, individuato in fase di progettazione come prodotto migliore per amplificare l’effetto shabby-chic.
All’ingresso, colpisce la ricercata eleganza della cucina, opera d’impeccabile maestria artigianale (come ogni altro arredo presente nell’abitazione), capace di occultare tra le colonne una lavatrice e una caldaia. Qui, l’elemento decorativo parla il linguaggio delle applicazioni stancil e del rasante cementizio.
Anche la parete principale della zona relax è stata impreziosita con l’applicazione di una “controparete” decorativa volta a ispirare nuovi giochi di volume e contrasti cromatici.
Il living, sobriamente raffinato, è protetto dalle porte doppie d’epoca, rinfrescate e riverniciate in smalto bianco satinato, intuizione che celebra la coesione tra modernità e tradizione. Fregi decorativi sono il denominatore comune anche nella zona dedicata al riposo.
Accenti di rasanti cementizi (in continuità con il materiale impiegato negli altri ambienti) dominano sulle pareti della stanza da letto, giocati sui colori dalla tonalità azzurro-acqua marina. I muri sono circoscritti da cornici in polistirolo bianco, più economiche di quelle in gesso, ma non meno affascinanti, e valorizzati da lampade in sospensione. D’altra parte, all’intera progettazione illuminotecnica è stato applicato un selezionato criterio di ricerca dei complementi (prevalenza di nero e vetro trasparente) teso a mantenere iconicamente vive le atmosfere “retrò”.
Il bagno, nodo gordiano del progetto, non viene meno al codice stilistico che ha guidato il concept.
Una porta rasomuro è la soluzione individuata per occultare la vista della parte più ritirata della casa, ma anche l’espediente per esaltare la presenza di un antibagno, disimpegno obbligatorio nel rispetto delle normative vigenti, in cui spiccano un grande specchio, necessario per donare profondità al locale, impreziosito da faretti al led.
La doccia, infine, è stata gestita con delle piastrelle esagonali (Quintessenza Ceramiche), le altre parti con smalto satinato. Miscelatori e rubinetti sono prodotti da M&Z, i sanitari dell’azienda pavese Stile.
Non c’è nulla da fare: l’emozione che suscitata “la cà de ringhera”, gioiello dell’edilizia popolare milanese del primo ‘900, non si riscontra in altre soluzioni.
È un modo diverso di vivere e abitare la città, un viaggio simbolico dall’approdo mai scontato, stimolato dal costante desiderio di non abbandonare la nostra storia, la nostra cultura, la nostra identità.
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